Giovanni Colombo - Jazz Pianist - Music - www.giovannicolombo.com

Jazz on Beethoven

 


 

Giovanni Colombo
piano
Marco Esposito
bass
Luca Bongiovanni
drums

 


 

Cieli Vibranti presenta:
Jazz on Beethoven
in uscita, mercoledì 16 dicembre 2020 in occasione del 250° anniversario dalla nascita, il disco dedicato al compositore tedesco.

Mercoledì 16 dicembre, in occasione del 250° compleanno di Ludwig Van Beethoven sarà disponibile il nuovo progetto di Cieli Vibranti: Jazz on Beethoven, un album commissionato al musicista Giovanni Colombo che con entusiasmo ha riletto alcune celebri opere beethoveniane.
L'album, nato da un'idea di Andrea Faini e Fabio Larovere di Cieli Vibranti è una rivisitazione in chiave jazz di alcuni tra i più importanti temi di Beethoven, una reinvenzione della musica del passato che prende vita grazie all'estro e alla creatività di Giovanni Colombo. Il pianista e artista originale ha per l'occasione dato vita ad una formazione in trio con il batterista Luca Bongiovanni e il bassista Marco Esposito.

Prodotto dall'Associazione Cieli Vibranti.



"Dopo qualche minuto di ascolto, si dimentica la dicotomica classica-jazz per godere di brani pieni di energia in cui le distinzioni tra generi e stili vengono superate, si toccano registri espressivi molto diversi ma sempre con coerenza e un linguaggio semplice e diretto. Ottima la prova di tutti gli interpreti, con una menzione speciale per Colombo, che si disimpegna brillantemente anche in solo nella traccia finale, delle coloratissime Variazioni sull'Eroica."
Connessi all'opera

"Non si tratta di mettere in swing Beethoven, il gigante che ha cambiato il corso della musica, ma di giocare su richiami reciproci, interferenze, citazioni, riformulazioni. Un nucleo sonoro, dal colorito affascinante e ricco di positività, partorito in un momento così drammatico della nostra esistenza."
Gaetano Fiore

Tracklist:

01. Für Elise
02. Sonata n. 17 "La tempesta" - Allegretto (III)
03. Sonata n. 8 "Patetica" - Adagio cantabile (II)
04. Sinfonia n. 5 - Allegro con brio (I)
05. Sonata n. 14 "Al chiaro di Luna" - Adagio sostenuto (I)
06. Sinfonia n. 9 - Inno alla gioia - Allegro molto (IV)
07. Sonata n. 23 "Appassionata" - Allegro assai (I)
08. Sonata n. 32 - Arietta (II - Variazione III)
09. Sonatina n. 1 - Moderato (I)
10. Variazioni Eroica

 

Acquista il CD - (EUR 10 + 3,50 s.s.)


Beethoven, inventore del jazz?
Anche se il purista troverà sempre il modo di rabbrividire davanti ad un disco dal titolo "Jazz on Beethoven" - immaginando le peggiori torture inflitte alle note immortali del Titano - l'accostamento tra l'autore della "Patetica" e le note blu ricorre tra musicisti e studiosi più spesso di quanto non si creda, al punto che qualche temerario si è persino spinto a definire Beethoven "l'inventore del jazz".
Il motivo? Negli ultimi anni della produzione beethoveniana - in cui videro la luce, oltre alla Nona Sinfonia, soprattutto visionari quartetti e sonate per pianoforte - non mancano i passaggi musicali che paiono anticipare di quasi un secolo l'era dello swing. Il caso più celebre è certamente la terza, spettacolare variazione dell'Arietta della Sonata op. 111, definito un rag-time ante litteram, ma troviamo esempi simili e altrettanto stupefacenti nella quarta Bagatella dell'op. 126, nel finale del Quartetto op. 132, nell'Agnus Dei della Missa Solemnis e in molti altri brani ancora.
Le armonie ardite e soprattutto le sequenze ritmiche sincopate fanno certamente correre il pensiero verso la New Orleans del primo Novecento anziché la Vienna del diciannovesimo secolo, ma non devono trarre in inganno: non solo il contesto di riferimento è ovviamente diverso, ma anche il senso di questi elementi nella logica del discorso musicale è tutt'altro. Note blu e contrattempi costituiscono le pietre angolari del vocabolario jazzistico, mentre per Beethoven certe sequenze sono funzionali al principio della varietà in un'architettura musicale compatta, solidamente ancorata a principi formali "classici".
Se l'accostamento superficiale appare quindi pretestuoso, esistono tuttavia sintonie più profonde che meritano di essere evidenziate. La prima è il percorso che conduce Beethoven a queste sperimentazioni, frutto da un lato dello studio della musica antica - in particolare della polifonia rinascimentale, con le sue ricercatezze contrappuntistiche e ritmiche - e dall'altro dell'interesse per la musica popolare. I cicli di folksongs armonizzati dal Titano - a partire da melodie irlandesi, scozzesi, ma anche polacche, svizzere e persino italiane - sono un episodio sottovalutato della sua produzione, ma costituiscono uno straordinario laboratorio di invenzioni musicali, basti citare il sorprendente Highland Harry, caratterizzato da sonorità che non si possono definire altrimenti che "country".
Il dialogo tra elementi colti e popolari è lo stesso terreno fertile sul quale germoglierà il primo jazz, nutrito dalle radici africane del blues e dalle forme musicali europee. Ma c'è di più: anche se oggi abbiamo smarrito questa consapevolezza, Beethoven era noto fra i contemporanei anche come grande improvvisatore al pianoforte e l'estemporaneità del suo atto creativo appare evidente in molti suoi brani, specialmente nelle sonate per il suo strumento. Certo, il labor limae del compositore dà a queste opere la compattezza e la rigorosa logica formale che ben conosciamo, senza però cancellare le tracce di intuizioni musicali nate nel libero esercizio della fantasia. Ce ne sarebbe abbastanza, crediamo, per giustificare la scelta di Cieli Vibranti di celebrare il 250° compleanno del Titano con il progetto "Jazz on Beethoven", commissionato ad un musicista di grande talento come Giovanni Colombo, che ha accolto con entusiasmo la sfida di rileggere alcuni temi beethoveniani celebri per un'originale formazione in trio. Ma vogliamo osare di più: indipendentemente dalle connessioni storiche e culturali, siamo convinti che la reinvenzione della musica del passato non sia una mancanza di rispetto, ma il processo naturale attraverso cui ogni forma d'arte si sviluppa e che ne conserva intatta forza e grandezza. La musica di Beethoven non ne risulta offuscata, anzi, dimostra una volta di più la sua inesauribile vitalità, la sua capacità di parlare linguaggi diversi senza perdere la sua identità. Ogni epoca, del resto, ha la sua voce; ma la lezione dell'arte è immortale.
Fabio Larovere, Andrea Faini - Direzione artistica Cieli Vibranti


Curriculum Artisti in breve

 

- Giovanni Colombo, (Treviglio 1985) pianoforte.
Consegue la Laurea in Pianoforte Jazz al Conservatorio "Luca Marenzio" di Brescia nel 2011 con il massimo dei voti. Nato a Treviglio (BG) nel 1985, inizia a suonare il pianoforte all'età di tre anni, sotto la guida del padre. Dal 1994 studia all'Accademia Musicale di Treviglio frequentando il corso di Pianoforte Principale con i M° Carlo Balzaretti e M° Giordano Bruno Ferri. Dal 2004 frequenta al conservatorio "L. Marenzio" di Brescia il corso universitario di Jazz, con i docenti Roberto Cipelli, Corrado Guarino, Giulio Visibelli e Sandro Gibellini. In ambito classico si perfeziona con il M° Carlo Balzaretti. Ha frequentato il Summer Jazz Workshop di Veneto Jazz 2006, tenuto dalla "New School University for Jazz and Contemporary Music" di New York, con Armen Donelian, Rory Stuart, Billy Harper e Kate Baker. In ambito concertistico, si esibisce fin dall'infanzia in manifestazioni e rassegne pubbliche, trasmissioni tv e web- tv. Dal 2012 intraprende una stretta collaborazione con l'associazione Cieli Vibranti di Brescia, esibendosi in festival, concerti, caffè letterari e rappresentazioni teatrali. Altre collaborazioni da segnalare: Orchestra M° Maurizio Dones e Evolution band di Paolo Favini (Teatro dal Verme 2015), Blue Note Milano (2017 e 2018), JW Orchestra di Marco Gotti, The Golden Guys di Paola Milzani, Jazz Club Bergamo Sextet, Jazz Now Big Band di Tullio Pernis, Paolo Manzolini quartet, Piergiorgio Cinelli, Trumpet no end di Sergio Orlandi, CidneOn - Festival Internazionale delle Luci (2017-2019), Luminaria Riva del Garda (2020). Lavora costantemente a progetti propri (Jazz on Romanino, Three in One Trio, Swinging for Frank con Simone Salvi) in qualità di esecutore, compositore e arrangiatore.
- Marco Esposito, basso.
Musicista eclettico di formazione classica, ha studiato chitarra con Benvenuto Terzi e contrabbasso con Mario Ricciuti. Collabora nell'ambito della musica leggera con Marco Ferradini, Eugenio Finardi, Riki Gianco, Franco Mussida entrando a far parte, per oltre tre anni della TREVES BLUES BAND con Paolo Manzolini e Vittorio Marinoni, con cui incide "TBB - Jumping" e partecipa al Festival Blues di Pistoia e Sanremo Blues. Tiene concerti in tutta Italia e a Leningrado collaborando con Chuck Levell (Almann Brothers Band), Dave Kelly (The Blues Band), Mike Freazer (Average White Band). Partecipa a oltre settanta trasmissioni RAI quali Sereno Variabile e DOC di Renzo Arbore. Dall'89 collabora con Claudio Angeleri incidendo una decina di dischi e partecipando a vari festival. Ha suonato con Franco Ambrosetti, Jerry Bergonzi, Franco Cerri, Gabriele Comeglio, George Garzone, Enrico Intra, Charlie Mariano, Bob Mintzer, Sante Palumbo, Giampiero Prina, Enrico Rava, George Robert, Mike Rosen, Kenny Wheeler e Martin Dietrich Wenher. Dal 1997 svolge attività concertistica con Gianluigi Trovesi nel suo ottetto Octect; partecipa alla realizzazione del disco "Around small fairy tales" (Musica Jazz Top Ten 1998) con l'Orchestra da Camera di Nembro Enea Salmeggia diretta da Bruno Tommaso. Nel '99 partecipa alla realizzazione del disco "Pleasant Trouble" di Paolo Manzolini. Collabora con l'Ensemble d'Archi dei Pomeriggi Musicali. Dall'89 svolge attività didattica presso il Centro Didattico Produzione Musica di Bergamo. Ha pubblicato il manuale per lo studio del basso elettrico dal titolo "Easy bass" pubblicato nel 1997 dalla CGM Editrice di Bergamo.
- Luca Bongiovanni, batteria.
Inizia lo studio della batteria nel 2005 presso l'Accademia Musicale di Treviglio con il maestro Milly Fanzaga. Nel Maggio 2011 si diploma in batteria con Scuderie Capitani Music Academy, accademia di batteria all'avanguardia riconosciuta a livello nazionale. Nel luglio 2014, si diploma presso la NAM di Milano, dopo aver frequentato il triennio del Maestro Maxx Furian. Ha suonato con Silvio "Silver" Barbieri ("X Factor" 2009), con Nicola Congiu, celebre interprete conosciuto in tutto il mondo e con altre formazioni spaziando fra i generi, dal blues al rock al soul, fino ad arrivare al jazz, genere a cui ha dedicato gran parte della sua formazione. Nel 2015 ha fatto parte per un anno della Millennium Drum & Bugle Corps, la piť rappresentativa marching band presente sul territorio nazionale, con la quale ha partecipato ai campionati mondiali a Copenaghen. Dal 2016 collabora stabilmente con Claudio Angeleri, suonando in varie rassegne e formazioni e incidendo alcuni lavori in studio per Dodicilune. Ha l'opportunità negli anni di suonare con musicisti di spicco spaziando dal jazz al pop: Gianluigi Trovesi, Gabriele Comeglio, Emilio Soana, Giulio Visibelli, Guido Bombardieri, Nick the Nightfly, Sagi Rei e molti altri. Collabora come musicista con "Redemption", fashion brand di Gabriele Moratti.